Formato: Cartaceo, E-Book
Anno: 2021
La pubblicità nella rete
Evoluzione dei dispositivi promozionali del marketing
La pubblicità in quanto portavoce dei brand e fenomeno sociale e culturale si è sempre insediata nei media popolari per conquistare spazi di attenzione, divenendo in internet anche un elemento strutturante e vincolante per lo sviluppo della rete e dei suoi poteri così come li conosciamo.
Il libro racconta in maniera concisa e chiara motivi, modi e forme del suo approdo in rete contestualizzandone la funzione comunicativa sia alla luce delle nuove strategie di marketing abilitate dalle tecnologie digitali, sia in termini di evoluzione dei dispositivi promozionali nati dalle tecniche di branding classiche.
A differenza dalla pubblicistica già presente nel settore, con testi specifici su singoli aspetti o corposi trattati tendenti a includere un ampio ventaglio di argomenti, il libro si attiene a una linearità divulgativa che, schivando molte delle numerose propaggini esplorabili nel web, si focalizza su alcuni snodi essenziali, fornendo a coloro che si affacciano al tema gli elementi essenziali per cogliere il fenomeno e le sue evoluzioni in una cornice dinamica e critica.
Lo splendore dei media
I mezzi di comunicazione che hanno fatto la storia
Davide Borrelli, Luciano Petullà
Il prima e il dopo della vita con il telefono
Il presente articolo propone una rilettura critica dell’impatto culturale dell’avvento del telefono e delle sue attuali declinazioni, così come sono tematizzate nella letteratura scientifica e come emergono in alcuni aspetti dell’immaginario legati alle aspettative e alle inquietudini suscitate dal mezzo nel corso della sua evoluzione tecnologica.
Dopo aver trattato brevemente del problematico statuto del telefono in quanto fonte, oggetto e perfino motore di storia, l’articolo ripercorre alcune delle narrazioni, ansie e speranze che nel tempo hanno accompagnato lo sviluppo del mezzo e i suoi usi sociali. Infine, l’attenzione si sposta sulle più recenti piattaforme della comunicazione telefonica (lo smartphone) per rintracciarvi nuove e antiche paure legate al rischio di intrusività e di una sorveglianza uditiva permanente e generalizzata
Our aim is to assess some problems, opportunities, challenges related to the history of the telephone, based on the assumption that the latter has played a decisive role in shaping modernity, due to its peculiar situational geography and social relations’ issues. At first, we briefly throw a glance at its “future past”, i.e. the foremost narratives that, since its origin, took place concerning its next-to-come effects. Finally, we focus on the latest developments, i.e., the telephone devices (the smartphone), in order to investigate new and old fears concerning the risks of both intrusiveness and a permanent and generalized surveillance.
Anno: no.8/2017
Il giorno che internet ci porta
Il giorno che internet ci porta è un ebook gratuito che raccoglie, in una sequenza più ragionata e organica, alcuni degli interventi postati negli anni (2003-2015) rendendoli fruibili in un formato diversamente leggibile.
La collezione richiama passaggi critici che il tempo, ma anche i ritmi incessanti di un tale genere di sviluppi, tende inesorabilmente ad appiattire smussandone i contesti, i dibattiti, i sensi di meraviglia o le attese che li hanno sostanziati, rendendo così complicata una qualunque opera di orientamento .
Gli interventi sono stati raggrupati per sezioni tematiche che richiamano gli stimoli critici originari, che vedono la tecnologia, quella comunicativa in particolare, come un costrutto sociale che, muovendosi negli orizzonti di potere e moralità in cui individui e società si dibattono, soggiace a economie e mercati; stimola e cambia imprese; alimenta reti e culture; crea, modifica e innesta corpi, memorie e protesi.
Metamedium, net economy e software culture
Storia sociale del telefono su Internet
Prefazione di Alberto Abruzzese e Davide Borrelli
Le ultime due decadi della storia umana ci hanno proiettato in una condizione di vita peculiare, in cui ciò che è definito “software culturale”, l’insieme di idee, pratiche, strumenti e linguaggi supportati e proceduralizzati tramite software funzionanti su reti telematiche, media sempre più il modo di rapportarci con le persone e il mondo. Tra le caratteristiche salienti dell’attuale scenario tele-comunicativo vi è così il tumultuoso incalzare di servizi e spazi esperienziali creati da remix digitali che ibridano i media tradizionali aprendoli a nuove possibilità funzionali ed espressive, attivando connessioni, selezioni e miscelazioni di risorse e contenuti appartenenti alle eterogenee comunità connesse in Rete. Nonostante l’apparente specificità, il racconto dell’integrazione tra telefono e rete internet illustra una tappa fondamentale della nostra svolta digitale, delineandone per tempo sostenibilità e logiche archetipali. Contrastando il nuovismo con la tensione di un passato più o meno recente, la storia esplicita molti degli elementi che sostanziano i dibattiti odierni e i fenomeni di social networking, svelando i cardini di un processo sistemico di cui preserva un quadro vivido e realistico avendone fotografato contesto e contingenze quando il “corpo era ancora caldo”.
Nota dell’autore:
“A distanza di anni dalla elaborazione della ricerca in cui si ricostruisce la nascita della telefonia sulla rete internet mi ritrovo tra le mani un libro che è diventato unico nella sua specificità. E non è tanto perché ai tempi della sua uscita il tema era ancora lontano dalla popolarità – per dire, Skype non era ancora nato come sistema di chiamata telefonica o di videochiamata.
In realtà, una ragione di originalità è nel fatto che questo resoconto è rimasto unico nel narrare le vicende sociali, tecniche e culturali accadute in e grazie alla rete internet del tempo. Più di una volta, anche recentemente, ho provato a rintracciare queste trame da qualche altra parte, sia in rete che su testi pubblicati – per curiosità ma anche per ritornare su di esse attraverso occhi diversi. Purtroppo, e ciò spesso è nella natura degli eventi che si raggrumano attraverso la rete, di essi non vi è più traccia al mondo: le vicende, le voci e le storie dei molti protagonisti esistono ora solo in questo testo – ed ecco un altro motivo per gridare evviva i libri nella loro insostituibile opera di memoria!
Eppure, parlarci con il soffio vitale della voce tramite internet fu una svolta importante anche per tutte le opportunità tecnologiche e “democratiche” che ha aperto nella riproduzione online e in tempo reale della comunicazione in streaming, con in ultimo l’apoteosi di quella visiva – riusciamo oggi a immaginarci senza le nostre protesi mediali a livello telefoniche e applicative, che si tratti di Zoom, Meet, Team, Skype, Facetime, dirette Youtube o Facebook, e così via?
Incidere a tali profondità dovrebbe essere l’obiettivo di molte imprese digitali – e per questo credo le vicende dalle tante sfaccettature qui raccontate debbano essere gli ingredienti conosciuti per comprendere e/o allestire altre storie di successo, con progetti e software che diventano per noi oggetti e ambienti culturali. Da questo punto di vista continuo a trovare altamente istruttive le considerazioni che ha avanzato lo studioso di cultura digitale Lev Manovich nel libro Software culture:
Conosciamo i nomi degli artisti rinascimentali che diffusero l’utilizzo della prospettiva lineare nell’arte occidentale […] o i creatori del linguaggio cinematografico. […] Ma scommetto che nessuno sa come sono nati Photoshop, o Word, o gli altri strumenti mediali che usiamo ogni giorno. Probabilmente non si conosce nemmeno – ed è ancora più critico – il motivo per cui questi strumenti sono stati creati in un luogo specifico, né come e perché i primi calcolatori […] si sono evoluti nelle nostre maneggevoli macchine mediali personali. Dunque, qual è la storia delle idee che stanno alla base del software culturale? Quali erano il pensiero e le motivazioni dei personaggi chiave e dei gruppi di ricerca? […] queste teorie trovano oggi un’applicazione pratica molto elevata: ci aiutano a capire meglio i software culturali contemporanei che utilizziamo per creare, leggere, guardare, remixare e condividere contenuti [… ecco perché] questa indagine è di grande importanza per l’epoca che stiamo vivendo (2010)”.
Media e computer liquidi
Le dimensioni dell’ubiquitous computing e la ricattura del mondo
Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione si sono inserite stabilmente nelle trame dell’economia, della cultura e della società influenzando il rapporto che intratteniamo con la realtà circostante fino a stabilire interazioni che coinvolgono idee, cose, luoghi e avvenimenti che, al di là del luogo e del tempo, si legano con esperienze personali sempre più intime. La liquidità digitale dei media e dei computer è la via per accentuare ulteriormente il corto circuito tra la nostra nuda vita e il variegato mondo “esterno”. La disponibilità di risorse cross-mediali, la loro polverizzazione e diffusione nei materiali, nei corpi e nella stessa aria che respiriamo, insieme alla crescente facilità di utilizzo e alla loro plasmabilità progettuale, sono un elemento partecipe del più ampio reshuffling socio-culturale dell’epoca postindustriale.
Seguendo un approccio minimale che parte da esempi concreti dell’info-comunicazione ubiqua, il lavoro esamina le combinazioni che stanno ridefinendo il senso e la nostra sostanza di uomini della network society, così come l’emergere di dimensioni che sembrerebbero apparire “aliene”, delineando un movimento che, attraverso un’opera trasversale di ri-mediazione e di riappropriazione soggettiva e sociale, prova a superare la condizione di impersonalità e di sradicamento dal contesto (disembedding) tipiche dei sistemi tecno-sociali della tarda modernità.
Il videofonino
Genesi e orizzonti del telefono con le immagini
La videotelefonia come sistema di comunicazione è sempre rimasta ai margini del mondo telefonico e tuttavia la sua idea originaria ha stimolato lo sviluppo delle attuali piattaforme della comunicazione multimediale (voce, immagini, dati). Ripercorrendone criticamente la storia, il libro analizza le emergenze socio-culturali connesse ai nuovi scenari tecnologici, domandandosi se l’introduzione della comunicazione visiva nelle ultime generazioni della telefonia mobile possa avere lo stesso impatto sociale e antropologico ottenuto in questi anni dai messaggi vocali e alfabetici. L’approccio al tema si muove tra indagine socio-tecnica, analisi antropologica e riflessione fenomenologica: al pari di ogni dispositivo di comunicazione digitale, il videofonino si presenta, infatti, come una sorta di prisma dalle mille facce. L’invito, dunque, è a non focalizzarsi solo sul suo dare luce alle immagini, ma – recuperandone le radici simboliche – a rivolgere nuova attenzione alle infinite prospettive dei suoi presenti riflessi. Il testo contiene un saggio di John Durham Peters.
L’Internet Telephony
Storia sociale di un medium della new economy
Le tecnologie della comunicazione continuano a ridisegnare i confini delle nostre attività e delle nostre esperienze sociali. Il successo del loro espandersi come general purpose technologies – costruito ed aiutato dai linguaggi digitali e dalle reti telematiche – non sempre però è accompagnato da una analisi pronta a leggere le istanze sociali, economiche e politiche ed i processi di negoziazione di cui sono il risultato. Quando effettuata, l’analisi è condotta a posteriori, in un quadro di relativa stabilità ma già sufficientemente lontano per decostruirne la tessitura tramite il coinvolgimento delle esperienze e degli avvenimenti del nostro attuale vissuto. La storia dell’ Internet Telephony – una tecnologia creata per trasportare la voce sulla rete Internet, nata al tempo della new economy ma che già nel nome ha il pregio di ibridare futuro e tradizione della comunicazione – ci offre l’opportunità di inserire in un working in progress dove si ha modo di familiarizzare con molti dei temi che accomunano la sottile filigrana dei new media emergenti, rientrando in un gioco in cui – qualunque sia la nostra attività – non siamo mai stati veramente assenti (crisi delle economie tradizionali e riarticolazione delle attività attraverso l’ICT, deregulation delle telecomunicazioni e convergenza digitale, innovazione tecnologia e technology incubator, lavoratori virtuali e knowledge management, comunità virtuali e ricerca d’identità sociali, potere del saper fare e gestione del consenso, comunicazione commerciale e reti nell’economia dell’immateriale, change management e nuovi expert system per nuove forme di mediazione fiduciaria).
IL CORRIERE DELLA SERA
Quando la ricerca diventa storia sociale
Contributi in opere collettanee
La cultura algoritmica prima di internet
Ted Striphas
Contributo:
Traduzione/Prefazione
Per la sostenibilità sociale di una cultura algoritmica
Titolo contributo
Contro il taylorismo digitale. Perché e come governare l’asimmetria di potere e informazioni tra aziende e lavoratori/ lavoratrici
Sociology International Journal, Volume 7 – Issue 5, October 2023
Titolo contributo
(Book review)
Origins and social meanings of algorithmic culture
Anno: 2023
Universidad de Cádiz
Editorial UCA
Revista de Estudios Socioeducativos. ReSed
Vol. 1 Núm. 11 (2023): Teoría crítica y marxismo en las ciencias sociales y humanas: alcances, limitaciones y reconfiguraciones. Sociología Trasformadora
Titolo contributi
El Posthumanismo. Sobre la exigencia en las ciencias sociales de un pensamiento transformador
La voz artificial. Una investigación arquieológica de los media sobre ordenadores parlantes. Domenico Napolitano (2022). Napoli: Edizione Scientifica
Anno: 2023
Sociologia della cultura
a cura Dominique Wolton, Davide Borrelli, Carlo Grassi
Titolo contributo
La cultura algoritmica e l’intelligenza artificiale
Anno: 2022
Hermes Italia, n. 1
Il politico, l’incomunicazione
Rivista di sociologia, versione italiana di Hermès, La revue
Direttore responsabile Dominique Wolton
Titolo Contributo
Incomunicazione come risvolto delle architetture comunicative
Connessi e abbandonati
Informare non è comunicare
Dominique Wolton
Titolo Contributo
La materialità dell’informazionalismo e la leggerezza dell’informazione e della comunicazione
Anno: 2021
N. 8 (2017): Lo splendore dei media. I mezzi di comunicazione che hanno fatto la storia
Titolo Contributo
Il prima e il dopo della vita col telefono
Davide, Borrelli, Luciano Petullà
Media che cambiano, parole che restano
Titolo Contributo
Il cloud computing. La nuova fabbrica dei media
Titolo Contributo
Ubiquitous media. Il futuro che viviamo
A cura di Davide Borrelli e Mihaela Gavrila
Anno: 2011
Delitti e castighi della comunicazione
Titolo Contributo
La generatività delle reti digitali
Sconfinamenti / Governance sociale e policy delle telecomunicazioni / Nuove architetture, nuovi contenuti
La storia moderna dei media testimonia come un insieme di politiche pensate in termini tecnici ha influenzato sia le preoccupazioni economiche che riguardano l’innovazione e la crescita, sia i valori politici fondamentali dello sviluppo umano, della giustizia e della libertà. La generatività delle nuove reti digitali, ovvero la «capacità di un sistema di produrre cambiamenti non anticipati attraverso contributi non filtrati provenienti da strati diversi e ampi di persone», ci consente ora di affrontare le policy dell’informazione per quello che realmente sono: strategie di importanza fondamentale per l’economia politica e la qualità morale della società contemporanea.
A cura di Borrelli Davide, Messinetti Raffaella
Pensare i media
I classici delle scienze sociali e la comunicazione
Davide Borrelli
Titolo Contributo
Niklas Luhmann e la consapevolezza sistemica
Sul feeling tecnologico e la chirurgia senza sangue / Sguardo sistemico e accoppiamenti strutturali / Complessità come irritazione
Anno: 2010
Anno: 2010
Rovine future
Contributi per ripensare il presente
Titolo Contributo
L’immediatezza delle rovine. Il pathos del transitorio al tempo delle reti
Nella storia intellettuale della modernità le rovine hanno funzionato come un dispositivo capace di cogliere la problematicità dei transiti in contesti di vita materiale e culturali sempre più cangianti. Alla luce di questa considerazione e della sua persistente vitalità euristica il saggio prova ad analizzare gli elementi che ne hanno caratterizzato l’elaborazione rapportandoli al parallelo sviluppo dei media e alle nuove condizioni di esperienza e di domanda d’immediatezza.
A cura di Davide Borrelli e Paola Di Cori